lunedì 15 aprile 2013




CHISSA' DOVE NASCE L' ANTIPOLITICA?


Indecente,ridicolizzato,miserabile. Sono questi -fior da fiore- gli epiteti che ci scambiamo tra amici e compagni/compagne di partito in questi giorni di passione politica per l' elezione del Presidente della Repubblica e per la formazione del Governo.
Spero non si offenda nessuno se dico che- poichè ho un trascorso ed un presente di "lottatore" della politica- francamente credo che non ci sia nessuna analisi più convincente della analisi logica per comprendere che con questo modo di rappresentarci e di rappresentare gli italiani non fa bella figura nessuno ed anche i concetti,che spesso ci sono e sono anche interessanti,perdono ogni valore per divenire solo argomentazioni offerte al gossip politico mediatico che già di per sè ha materia -e non poca- per dare l' impressione agli italiani che la politica non sia lotta per gli "esodati", difesa e composizione degli interessi ma semplicemente un modo un po' meschino per regolare i conti con chi non la pensa allo stesso modo.
Aggiungo anche una notazione di genere se mi è permesso: hai voglia a fare manifestazioni contro il femminicidio e a difendere le quote di donne nei partiti e nelle istituzioni se la politica parlata assume un solo genere, quello della storica aggressività maschilista che danneggia,in primo luogo, proprio chi, nel genere maschile cerca di uscire dalla gabbia che secoli e generazioni gli hanno costruito per cercare nuove strade di impegno,di confronto, anche di lotta politica, improntata però alla volontà di risolvere i problemi e le diatribe non abbandonando la cura della propria interiorità e il rispetto e la cura degli altri, tanto più se diversi da sè. Ovviamente questa notazione vale per gli uomini e anche per le donne che assumono un atteggiamento "performante" di tipo maschilista.
Pensavo francamente di commentare le incommentabili dichiarazioni dell' arroganza dell' ignoranza della capogruppo M5S Lombardi ( chi l' ha detto che il Presidente della Repubblica deve avere almeno 50 anni? ....e ci hanno anche occupato le Aule Parlamentari per leggere la Costituzione...mah).
Pensavo di commentare l' articolo del deputato Nesi, scrittore che mi è molto piaciuto e imprenditore prestato alla politica, che soffre di non poter fare nulla ( ma guardi che volendo nell' attesa del voto, si possono scrivere disegni di legge, incontrare comitati di precari,telefonare a sottosegretari e Ministri per tenergli il fiato sul collo sulle molte leggi -approvate- che non vengono applicate....etc. etc...).
Invece no. Anche noi, tra una commemorazione e l' altra di questo o quel Padre nobile, abbiamo deciso di dare il nostro contributo con commenti che lisciano il pelo del gatto :ovvero che per avere il titolo sul giornale fanno esattamente quello che i commentatori del giornale chiedono,azzuffarsi per garantire il "wishful Thinking" il pensiero che si autoavvera.
Il Pd "spaccato su tutto": e dunque giù a dimostrare che è davvero così.
Amici e amiche,compagni e compagne, diamoci una regolata. Quando fondammo il Pd si presupponeva non solo che si volesse governare il Paese e non solo passare il tempo a denunciare Berlusconi o le malefatte dei poteri forti ma anche che gli avversari ( non i nemici, sono italiani come noi che votano in maniera differente e a mio avviso sbagliato....)fossero da un' altra parte.
Io rimango fedele a quell' impostazione perchè voglio far vincere gli ultimi e i senza parole;perchè voglio convincere i privilegiati che quel privilegio lo meritano anche in base ai fatti che realizzeranno assieme a tutta la comunità. Ne va della moralità della politica.
E la moralità della politica è che è preferibile sbagliare assieme che aver ragione da soli.
Altrimenti le commemorazioni di Moro, Berlinguer e Pertini è più saggio metterle da parte!

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