mercoledì 23 aprile 2014

MA LA POLITICA SAPREBBE ANDARE OLTRE IL SEGRETO DI STATO


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Ho avuto un dubbio quando mi sono accorto di essere d'accordo con quanto scritto gli da Pierluigi Battista...Poi rileggendo bene ho capito che ero d'accordo sulla conclusione ma per ragioni del tutto opposte.
Innanzitutto voglio dire che tra le tante cose di Matteo Renzi questa é quella che trovo piú in linea con una storia ulivista e con le scelte fatte a suo tempo da Romano Prodi : togliere il Segreto di Stato a distanza di anni significa certificare ad un tempo che una ragione di Stato esiste e dunque che il Governo della cosa pubblica comporta una riservatezza ed una attenzione ai destini della Nazione che va oltre l'amore proprio personale e nello stesso tempo che il tempo consuma anche le condizioni di contesto e rende le cose nuove e le sfide da affrontare diverse nel tempo.
Ma non vi é dubbio che negli anfratti del segreto di Stato non scopriremo cose diverse da quelle che ognuno di noi puó aver "politicamente" inteso.
A differenza di Battista infatti io credo che molte inchieste giornalistiche o Commissioni di inchiesta non siano state inutili e ci hanno permesso di costruire una "lettura" dei fatti ,una morotea "intelligenza" degli avvenimenti, che anche nel caso che in cui la giustizia non sia stata completa ci hanno comunque permesso di "capire".
Mi spiego meglio: non é forse chiaro che Gladio, nata come organismo Nato contro una ipotesi di rovesciamento della democrazia come nei Paesi dell'est del dopoguerra si sia deformata fino a pensare in molti suoi componenti che la situazione golpista tipo "colonnelli" della Grecia sarebbe stata una soluzione possibile per l'Italia e dunque la "strategia della tensione" poteva tornare utile ? Questo non significa che attentati e bombe non abbiano mandanti e colpevoli precisi e anche diversi tra loro ma che qualcuno indagava con pigrizia e "copriva" i responsabili.
Oppure qualcuno ha bisogno di spiegazioni ulteriori quando l'omicidio di Piersanti Mattarella avviene con un killer che agisce in Sicilia a volto scoperto pur essendo uno dei NAR quando il contatto che lo porta a Palermo é lo stesso che lo lega alla Strage di Bologna da lui sempre negata?
O ancora il fatto che nove decimi del comitato creato da Cossiga per liberare Moro siano ( lo scopriamo anni dopo e Cossiga ne é inconsapevole al momento) tutti nella P2 ma brancolano nel buio e non mettono in relazione il nome Gradoli con Via Gradoli? E' chiaro che la P2 non c'entra con le Brigate Rosse, ma l'incompetenza piú o meno vera aiuta di fatto il rimontare della "strategia della tensione", seppure fuori tempo massimo.
O anche in casi particolari come Ustica, dopo l'inchiesta giornalistica che fecero Fava e Morrione al Tg1, cosa troveremo in piú del fatto che tutti sappiamo che quell'aereo si trovó in un punto caldo della guerra fredda, agli sgoccioli sullo scacchiere medio orientale e che nella Nato sanno bene che Usa e Francia chiesero all'Italia di mettere a tacere le cose ?
"Leggere" quei fatti nel contesto del terrorismo, della guerra fredda o della guerra alle mafie é una lettura critica che abbiamo imparato a fare anche con e oltre le sentenze dei tribunali che ovviamente valgono e ci danno anche la misura dei fatti e del contesto stesso.
Non mi aspetto altre veritá nascoste, al massimo qualche conferma "laterale".
Di sicuro la politica dovrebbe e puó farne a meno.
Semmai l'apertura degli archivi dovrebbe farci ragionare su cosa é davvero "ragione di Stato". E di che livello di democrazia abbiamo bisogno in uno Stato democratico.
Ma capisco che il disincanto di una politica mediatizzata  porterebbe a livelli talmente sofisticati di riflessione che forse oggi é impossibile suscitare.