mercoledì 14 maggio 2014

PER COMBATTERE TANGENTOPOLI NON BASTA LA MAGISTRATURA


Vogliamo una volta tanto affrontare il problema politico delle tangenti e delle tangentipoli vecchie e nuove? Intendo,messo da parte il giusto sdegno e l'indignazione vogliamo chiederci davvero da dove deriva il ritorno continuo della corruzione? Dargli una dimensione politica ed affrontarla di petto?
Inizierei col dire che tutto corre molto spesso attorno ai mondiali ( di calcio del 1990,di nuoto 2009 per esempio) oppure alle grandi occasioni come l'expo' 2015 oppure le Olimpiadi ( quando fossero vinte dall'Italia,magari anche in futuro) oppure da vertici internazionali ( G8 per esempio....) oppure dall'uso disinvolto di fondi europei consistenti...etc... Etc...
Notazione: perché per ammodernare le strutture sportive o congressuali di una cittá bisogna aspettare sempre le "grandi occasioni"? Perché per migliorare i trasporti pubblici e privati bisogna sempre aspettare le "grandi occasioni "?
In buona sostanza perché non c'é una cultura della manutenzione ordinaria?
Una programmazione ordinaria della urbanistica? Uno studio continuo e riformatore degli effetti di scelte urbanistiche e sociali? Non dovrebbe essere questo uno dei compiti primari della politica?
Certo,programmare vuol dire fare politica e scelte che non sarai sicuro di vedere realizzate nel tuo mandato ma si puó ridurre tutto a mosse elettoralistiche? E quanto c'entra con questo anche l'elezione diretta di sindaci e Presidenti e la personalizzazione della politica in atto dal 1993 e che rimonta all'idea Craxiana del Presidenzialismo come "grande riforma" e in realtá scorciatoia rispetto alla fatica della costruzione di partiti dove si discuta e si faccia uso formativo della programmazione sociale ?
Se tutto si condiziona al grande Evento ed ai fondi europei da sfruttare allora tutti,nel pubblico e nel privato vorranno realizzare in due anni o giú di lí profitti e vantaggi che solo una programmazione decennale e ventennale puó offrire.
Dentro a questo paradigma sta il paradigma della corruzione, prima delle menti, poi della politica infine della concreta pratica corruttiva.
Se vogliamo parlare di corruzione parliamo del ruolo della politica.
Altrimenti per i reati esiste la magistratura,ma poi non stupiamoci se al prossimo grande Evento scopriremo ancora tangentopoli