giovedì 25 aprile 2013


l' Associazione delle famiglie delle persone Scomparse -Penelope





PARLAMENTARE,NON INUTILMENTE

a proposito di neo parlamentari che si sentono inutili se non esprimono concetti sul loro ombelico...






Oggi sui giornali campeggia il caso Claps, mentre in maniera ricorrente torna a galla il caso Orlandi. Ovviamente fanno la dovuta notizia. Ma ogni anno scompaiono in Italia circa 2000 persone, un paese intero di media grandezza nell'Italia degli 8103 comuni.
grazie ai familiari, all'associazione dei familiari delle persone scomparse, Penelope, e anche grazie a trasmissioni televisive note e meno note il tema della scomparsa dolorosa di persone è divenuto un tema che la politica ha saputo affrontare e in parte portare a soluzione.
E' stato il primo disegno di legge che ho presentato in Senato , seguendo e migliorando quanto fatto dalla collega Villecco Calipari  ed ho avuto la soddisfazione, che non capita spesso ai parlamentari anche di due o tre legislature ( che non incappano nelle Correntarie....), di vedere il mio progetto divenire legge dello Stato, ovvero la Legge sulle persone scomparse, legge 203 del 2012.
A gennaio, poco tempo dopo aver saputo che sarei stato di fatto fuori dal Parlamento,ho ricevuto la notizia da un amico che lavora in Questura che il Dipartimento della Polizia di Stato aveva emanato una circolare a tutte le Prefetture e le Questure  che raccogliendo i termini della legge  rende più snelle le procedure per la denuncia, assicura l' immediato inizio delle indagini, e modifica la Banca Dati Informativa unificandola con la Banca Dati delle Persone Scomparse che permetterà a tutte le forze di polizia di condividere immediatamente le informazioni riguardanti le caratteristiche fisiognomiche delle persone scomparse.
Questo vuol dire evitare l' assurdo dei " due giorni" di attesa che hanno permesso ad assassini di cancellare le tracce ed a scomparsi innocenti, quali anziani malati di alzheimer di prendere un treno e andare incontro ad un destino ignoto.
Non è certo che tutti saranno ritrovati ma certamente le famiglie troveranno nello Stato un sostegno che in passato non hanno avuto.
Non è la presa della Bastiglia o quella del Palazzo d' Inverno. E nemmeno la Liberazione del 25 aprile. ma se mi guardo indietro ( per guardare al futuro), un po' d'orgoglio per una politica che può essere positiva, non gridata ed efficace ce l' ho.
E vale la pena di continuare a farla.

Link utili:

Associazione Penelope, famiglie delle persone scomparse
http://www.penelopeitalia.org/


Iter del mio ddl  divenuto legge dello Stato:

 http://leg16.senato.it/leg/16/BGT/Schede_v3/Ddliter/30435.htm



lunedì 15 aprile 2013




CHISSA' DOVE NASCE L' ANTIPOLITICA?


Indecente,ridicolizzato,miserabile. Sono questi -fior da fiore- gli epiteti che ci scambiamo tra amici e compagni/compagne di partito in questi giorni di passione politica per l' elezione del Presidente della Repubblica e per la formazione del Governo.
Spero non si offenda nessuno se dico che- poichè ho un trascorso ed un presente di "lottatore" della politica- francamente credo che non ci sia nessuna analisi più convincente della analisi logica per comprendere che con questo modo di rappresentarci e di rappresentare gli italiani non fa bella figura nessuno ed anche i concetti,che spesso ci sono e sono anche interessanti,perdono ogni valore per divenire solo argomentazioni offerte al gossip politico mediatico che già di per sè ha materia -e non poca- per dare l' impressione agli italiani che la politica non sia lotta per gli "esodati", difesa e composizione degli interessi ma semplicemente un modo un po' meschino per regolare i conti con chi non la pensa allo stesso modo.
Aggiungo anche una notazione di genere se mi è permesso: hai voglia a fare manifestazioni contro il femminicidio e a difendere le quote di donne nei partiti e nelle istituzioni se la politica parlata assume un solo genere, quello della storica aggressività maschilista che danneggia,in primo luogo, proprio chi, nel genere maschile cerca di uscire dalla gabbia che secoli e generazioni gli hanno costruito per cercare nuove strade di impegno,di confronto, anche di lotta politica, improntata però alla volontà di risolvere i problemi e le diatribe non abbandonando la cura della propria interiorità e il rispetto e la cura degli altri, tanto più se diversi da sè. Ovviamente questa notazione vale per gli uomini e anche per le donne che assumono un atteggiamento "performante" di tipo maschilista.
Pensavo francamente di commentare le incommentabili dichiarazioni dell' arroganza dell' ignoranza della capogruppo M5S Lombardi ( chi l' ha detto che il Presidente della Repubblica deve avere almeno 50 anni? ....e ci hanno anche occupato le Aule Parlamentari per leggere la Costituzione...mah).
Pensavo di commentare l' articolo del deputato Nesi, scrittore che mi è molto piaciuto e imprenditore prestato alla politica, che soffre di non poter fare nulla ( ma guardi che volendo nell' attesa del voto, si possono scrivere disegni di legge, incontrare comitati di precari,telefonare a sottosegretari e Ministri per tenergli il fiato sul collo sulle molte leggi -approvate- che non vengono applicate....etc. etc...).
Invece no. Anche noi, tra una commemorazione e l' altra di questo o quel Padre nobile, abbiamo deciso di dare il nostro contributo con commenti che lisciano il pelo del gatto :ovvero che per avere il titolo sul giornale fanno esattamente quello che i commentatori del giornale chiedono,azzuffarsi per garantire il "wishful Thinking" il pensiero che si autoavvera.
Il Pd "spaccato su tutto": e dunque giù a dimostrare che è davvero così.
Amici e amiche,compagni e compagne, diamoci una regolata. Quando fondammo il Pd si presupponeva non solo che si volesse governare il Paese e non solo passare il tempo a denunciare Berlusconi o le malefatte dei poteri forti ma anche che gli avversari ( non i nemici, sono italiani come noi che votano in maniera differente e a mio avviso sbagliato....)fossero da un' altra parte.
Io rimango fedele a quell' impostazione perchè voglio far vincere gli ultimi e i senza parole;perchè voglio convincere i privilegiati che quel privilegio lo meritano anche in base ai fatti che realizzeranno assieme a tutta la comunità. Ne va della moralità della politica.
E la moralità della politica è che è preferibile sbagliare assieme che aver ragione da soli.
Altrimenti le commemorazioni di Moro, Berlinguer e Pertini è più saggio metterle da parte!

lunedì 8 aprile 2013

Tina, il nostro presidente

Mentre ci si prepara a scegliere il nuovo Capo dello Stato e nell' attesa che i saggi riflettano sulle proposte da offrire a lui/lei ed a Napolitano ("nulla di più inedito dell'edito" recita un vecchio detto del giornalismo...), Anna Vinci si prepara a regalarci un altro bellissimo documento su colui/colei che avremmo voluto avere, in tanti, come nostro Presidente della Repubblica (per ciò che ha fatto Tina Anselmi per il nostro Paese il genere davvero c'entra poco ed è stato un incomparabile privilegio averLa potuta votare mia rappresentante in Consiglio Nazionale  e poi in Direzione, al di là della rappresentanza di genere...). Un Presidente della Repubblica capace di mediazione alta, morotea, innovatrice (sue le leggi per la parità sul lavoro e l' eguaglianza di fronte al diritto alla Salute), capace di una lettura attenta della società e della politica attraversando le lenti distorte della loggia massonica P2 che "è viva e lotta insieme a noi" ogni qualvolta alla trasparenza ed a ciò che gli anglosassoni chiamano accountability, si sostituisce l' opacità delle scelte e la paura DonAbbondiana della politica.
Tina Anselmi non è stata eletta Presidente di tutti gli italiani come gli italiani per primi avrebbero meritato proprio per questi motivi. Perché ha amato la politica e non la politique politicienne, la "democrazia discutidora" che di tutto parla e di niente si tiene responsabile.
Ricordarla oggi, in vita e con tutti gli onori che merita, è un modo per dire anche quale Presidente della Repubblica dovremmo volere nel 2013: nulla a che vedere né con certi pruriti borghesi né con una idea della politica legata ad elites più o meno illuminate. Sia detto con rispetto ma anche con orgoglio della cultura popolare dei partiti politici, che vanno rifondati, non spazzati via.
Per questo ho proposto ad Anna, che ha gentilmente accettato di presentare in anteprima il suo documentario su Tina Anselmi.
Sarà il prossimo martedì 16 aprile alle ore 18.30 alla libreria Arion del Palazzo delle Esposizioni a Via Milano, 15/17 a Roma.
Sarà una occasione non per parlare del passato, ma anzi per leggere il nostro tempo e preparare il futuro.
Con un occhio al Pd che volevamo e che non deve morire a causa dei comportamenti e delle scelte di questi giorni.

PS il libro sulla P2 , con i diari segreti di Tina Anselmi, a cura di Anna Vinci, nonostante i boicottaggi più o meno velati della P2 ancora in piena attività,è in vendita all' indirizzo qui sotto. Diffondete!
http://www.chiarelettere.it/libro/reverse/la-p2.php