.......dentro una condizione di difficoltà generale in cui non si vuole capire che domandarsi cosa faremo di questi 1500 esseri umani che debbono "tornare a casa" significa domandarci cosa facciamo tutti i giorni per le centinaia di persone con problemi di salute mentale e le loro martoriate famiglie.Ogni giorno.
......Non è che una legge risolva tutti i problemi posto che già entrare in carcere da "sani" introduce fattori di squilibrio psicologici oggettivi, però ...
Dunque proroga di un anno alla chiusura degli Opg. Alcuni di noi lo avevano già detto in tempi non sospetti, al momento di fare la legge.
Perchè ci occupiamo tutti i giorni della salute in carcere e tutti i giorni sappiamo quello che si dice nei corridoi,ovvero si tenta di far passare il concetto "era meglio prima della riforma". Già, cosa c'era prima della riforma della salute in carcere ,dei decreti Prodi del 2008 e della legge dello scorso anno sugli Opg ( e non solo, per esempio riguarda anche le camere di sicurezza, meno di quattrocento in cui è possibile far entrare la sanità solo grazie ad un emendamento che facemmo passare in Commissione Giustizia....ndr).
Accadeva che ognuna delle oltre 200 case di reclusione aveva alcuni specialisti ed altri no. Che in alcuni venivano scelti tre cardiologi e nessun esperto di diabete, oppure che la cura si faceva in carcere senza minimamente prendere in esame la possibilità di analisi,terapie e cura nei luoghi deputati,ovvero studi medici,ambulatori,ospedali. E naturalmente nessuno tranne il personale medico o gli agenti della polizia penitenziaria,sapeva di preciso cosa accadeva negli Opg: gli ospedali psichiatrici giudiziari dove 1500 persone, tra cui oltre 200 con pena espiata ma ancora ricoverati "Contra Legem", per "pericolosità sociale" vivevano murati nonostante i "manicomi" siano stati chiusi da almeno due decenni in Italia.
Senza la riforma non ci sarebbe sollievo per i detenuti e maggiori controlli che vanno a vantaggio anche dei servitori dello Stato, gente benemerita che si carica tutto il dramma delle nostre carceri sovraffollate.
E già nei decreti di Prodi ,ultimo atto di un Governo 2006-2008 che io penso andrà, e di molto, rivalutato visto cosa ci è capitato dopo, c'era un cronoprogramma preciso per la drastica riduzione della cura mentale in questi manicomi abusivi, le norme di trasferimento del personale ( oggi ancora inevase in molte regioni e Asl) e gli strumenti che alcune Regioni hanno saputo adottare , ancorchè a macchia di leopardo nel Paese e con la Regione Sicilia che, da ultima, solo a dicembre del 2012 con una nuova amministrazione in carica ha annunciato di voler ratificare.
Poi la legge sugli Opg del 17 febbraio 2012. dentro una condizione di difficoltà generale in cui non si vuole capire che domandarsi cosa faremo di questi 1500 esseri umani che debbono "tornare a casa" significa domandarci cosa facciamo tutti i giorni per le centinaia di persone con problemi di salute mentale e le loro martoriate famiglie. Ogni giorno.
Non è che una legge risolva tutti i problemi posto che già entrare in carcere da "sani" introduce fattori di squilibrio psicologici oggettivi....però sono stati messi soldi nuovi a disposizione delle Regioni per garantire strutture di cura che non superino le venti unità (55 milioni primo anno e 130 se non erro il secondo); e si è detto che vanno potenziate strutture di osservazione nei carceri, al fine di evitare che l' alternativa sia la cura esterna (poco) e il ritorno in carcere (molto).
La situazione è complessa e va affrontata senza demagogie. Per chi vuole bene documentarsi consiglio il libro che ho contribuito a presentare ( dentro cui c'è anche un mio passaggio esplicito a pagina 26) di Adriana Pannitteri "La pazzia dimenticata" .
Fatto è che il Governo Monti ha avuto un primo ritardo di due mesi al Ministero della Salute,poi lunghi 6 mesi di trattativa tra Regioni e Ministero della Giustizia,nonostante la buona volontà dei Ministri Balduzzi e Severino. Ora, la inevitabile proroga visto che tra 10 giorni scadono i termini della legge.
Un anno, come si è visto, è breve. Speriamo che Regioni e Stato possano muoversi subito. E che la politica non dimentichi che questo è uno di quei parametri di civiltà e di sviluppo...ecco, proprio quelle parti di PIL dei valori e dello sviluppo che non si misurano coi numeri del denaro ma danno il senso reale dello sviluppo di una Nazione, come ci ricordava Bob Kennedy.
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