martedì 21 gennaio 2014

VOGLIAMO LA LEGGE ELETTORALE.....MA ANCHE LE ROSE (Matteo buona fortuna ma io rimango tra gli U2 e Dossetti)

C'é un che di parossistico in questi giorni che per come conosco un pó Matteo Renzi,non gli sfugge e gli dá anche un pó fastidio...lo so. É un ronzío che lo accompagnerà nel tempo che riuscirá a rubare alla politica 'politicienne'per cercare di lasciare un'impronta in questo Paese.
Conosco i limiti di Matteo ma anche il suo entusiasmo e la guasconeria che gli serve a non far vedere che soffre sapendo che un pezzo di sé -quello delicato  e sensibile- lo sta decisamente mettendo da parte pur di ottenere, e in tempi brevi, i risultati che ha promesso e che in molti gli hanno chiesto.
Che gli hanno chiesto anche sapendo che se va bene son tutti vincitori e se va male é colpa dell'irascibile,insopportabile,supponente Renzi che troppo promise sin dalla Leopolda.
Dico questo perché non mi meraviglio affatto dei tempi,delle modalità ed anche dei toni del Renzi segretario: l'ho conosciuto grande organizzatore di Lapo Pistelli ( che poi ha fulminato sulla via del Governo della città di Firenze commettendo il tipico peccato edipico ) e giá allora guardava un po' di sottecchi i piú grandicelli integrati nelle tattiche della sinistra dc classica ( Franceschini o Lusetti) o quelli un po' troppo pacifisti e anarchici come me o Farinone e peggio ancora della Lega Democratica di Scoppola e Prodi, considerati un po' troppo idealisti per i suoi gusti.
Alla lunga potrebbe avere ragione.
Anche se-debbo aggiungere- almeno noi pacifisti e anarchici,piccoli cristianelli in cammino tra gli U2 e Dossetti ( Matteo scrisse una sua prima opera " tra gli U2 e De Gasperi per cui lo presi in giro di avere come riferimento giovanile il leader trentino che uno apprezza quando diventa maturo e un pó pompiere....non a vent'anni) potremmo perdere ma mantenere le ragioni dei nostri torti...
E veniamo all'oggi: dunque ha vinto le primarie con il 70 per cento e di fatto é il padre-padrone del Pd e si gioca la leadership nazionale ma soprattutto la premier slip che é quello che gli interessa: per questo nel partito non media, insolentisce Cuperlo,impone e non propone le scelte.
Legittimo e ben giocato.
Non mi impicco ad un sistema elettorale,né ai moralismi di chi vorrebbe fare le riforme con tutti ma poi non bisogna parlare con chi prende il 25 per cento dei voti ( e io ho fatto il segretario nazionale del referendum sulla Legge Mammí,il pedigree c'è l'ho....).peró bisogna avr chiaro cosa significa questo passaggio: fine ( secondo me temporanea) del ruolo dei partiti politici come propulsori di politica a favore dei comitati elettorali; leadership personali rafforzate;ruolo salvifico del Capo.
Antidemocratico? No di certo.Usa e Francia sono democrazie solide.
Legge elettorale? Ma non é la politica , solo la pre- condizione di una politica.
Non é che De Gaulle fece la quinta repubblica a caso: impose le condizioni politiche che riteneva giuste. La legge elettorale é funzione della politica,non la politica.
Perció ci sto. Sto al gioco. E alzo l'asticella: quando andremo ai contenuti?
E quando andremo ai contenuti di questa politica dove sará la garanzia della democrazia partecipativa?
La richiesta di sapere di chi é la responsabilitá delle decisioni in democrazia vale quanto la rappresentatività della politica stessa.Non di meno.Neanche di piú,peró. È la politica é per sua natura dinamica: in tempi di crisi vogliamo sapere cosa ha deciso il Sindaco ed al massimo il Presidente della Regione.Il Premier naturalmente. Ma quando sperabilmente la crisi sará superata come garantire  che tutte le fasce sociali siano egualmente ascoltate? Come garantire che il welfare non divenga solo caritá per i bisognosi e regale concessione per chi si ostina a partecipare ed a "fare" la politica?
Un cammino iniziato negli anni ottanta del secolo scorso con Craxi e il suo "decisionismo", con i Sindaci ed i presidenti di regione eletti direttamente -oggi anche a sinistra ormai eletti nei fatti contro i partiti,anche i loro partiti,vedi anche il post elezioni di Zingaretti e Marino-si sta per concludere con un esito che inevitabilmente si chiamerá eufemisticamente "sindaco d'Italia" ma vorrá dire Presidenzialismo( gli effetti ci sono anche su Napolitano da tempo).
É antidemocratico? No naturalmente ma imporrá  scelte che potranno portare alla scomparsa di una idea partecipata della politica ed ad una diminuzione del ruolo dei contenuti soprattutto in combinato disposto con la mediatizzazine della politica.
Io penso che bisogna saper guardare in faccia alla realtá e come disse una volta Martinazzoli dando appuntamento alla politica.che non mancherá di tornare a farsi sentire.assieme ai partiti brutalizzati in primo luogo dalla pusillanimitá di parte dei gruppi dirigenti contro cui hanno votato nel pd l'8 dicembre scorso.
Ritorna la pacifica ostinazione un pó anarchica di chi pur ammirando da maturo De Gasperi ( e tanti altri saggi) continua a ritenere che la strada sia quella che passa tra gli U2 e Dossetti: pensare la politica,lavorare sui contenuti,"fare" la politica.
Tutto sommato le persone passano.La politica no.


VOGLIAMO LA LEGGE ELETTORALE....MA ANCHE LE ROSE !

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.