giovedì 28 febbraio 2013

Salviamo il PD che volevamo costruire

Care amiche ed amici, care democratiche e democratici,
questo è l' ultimo messaggio che vi arriva dal mio ufficio nel Senato.
D'ora in poi mi troverete su Facebook, su Titter, e sul nuovo sito-blog  www.digiovanpaolo.eu
La cui mail per scrivermi e comunicare ( Tw e Fb a parte dove l’ interlocuzione è diretta…) è : roberto@digiovanpaolo.eu

Analisi ne avete lette, aggiungo la mia della notte del voto, postata su Fb con alcune ulteriori notazioni ad oggi

1) vanno  prima di tutto ringraziati i nove milioni e passa di persone che sono andate in cabina a tracciare un segno sul nostro partito e il nostro impegno;

2) vanno rispettati i voti degli altri perché non é possibile che siano buoni se vengono a votare per noi e cattivi se invece votano per gli altri.(e uno su tre vota a destra stabilmente, non possiamo farne una caricatura.. aggiungendo che Prodi quei voti li incamerò per fare riforme e portarci in Europa)

3) vanno capiti i voti di quelli che vogliamo votino per noi dalla prossima volta e che vogliamo ci ripensino al loro voto di rabbia, frustrazione, disperazione anche nei nostri confronti
Per esempio, usando TW e FB non solo per sentirsi “ganzi” ma per ragionare con chi non la pensa da sempre o da poco come noi; capire come era chiaro che lo smottamento riguardava anche noi; nonostante giovanilismi d'accatto e primarie. Troppo autoreferenziali...

4) fare analisi del voto, non come a Roma 2008 che da allora facciamo finta ed evitiamo ( nel frattempo abbiamo cambiato due segretari vari commissari regionali,una candidata Presidente etc. Etc..).
Ad ora registriamo: meno voti: quasi 4 milioni, dai tempi di Veltroni-Franceschini e meno voti anche in percentuale; Monti e Grillo che rubano voti a noi facendo erodere il tesoretto depositato nelle varie regioni per il Senato ai tempi delle primarie fin a farci perdere non solo nelle regioni a rischio, Lombardia e Sicilia, ma anche in Campania e Calabria e Abruzzo per esempio.

5) meno dogmatismo nelle analisi: Il presidente Napolitano va ringraziato per moltissimo ma non per tutto: forse dovevamo votare senza "inventarci " Monti ;forse nel fare senatore a vita Monti si doveva includere la clausola politica del "non expedit" per le elezioni....

6) queste ed altre riflessioni non possono essere rivolte solo agli "altri" : sono stato parlamentare e dunque ho la mia parte di colpa per non aver capito, non aver detto in tempo, non aver dato seguito anche alle mie critiche,f atte pubblicamente,di "inadeguatezza" di un gruppo dirigente piú interessato a chiudersi nella cerchia ristretta dei sicuri militanti PD che aprirsi anche alle contestazioni ed alle critiche di una societá in ebollizione....

7) questo postula per il futuro: dare seguito alle critiche quando ho da farne; saper riconoscere per esempio giá per Roma che la preoccupazione espressa da Bettini sulla necessitá (lui lo dice in forma Ingraiana) di una "campo piú largo" per non ritrovarci un sindaco del Mov. 5 stelle ,é preoccupazione giusta.
Ma va anche detto con chiarezza che : non c'é piú spazio per voti alla sinistra non di governo; non c'é piú tempo per intellettualismi che sfociano nell'appoggio a chi poi vota contro di noi; non c'é piú tempo per inseguire partiti del novecento.
Ne va ormai della sopravvivenza dello stesso Partito Democratico
E prima ancora della vita reale del nostro Paese.

Meditiamo e agiamo invece di piangerci addosso

Ps. 1 Nel lazio-è la mia prima aggiunta alla notte delle elezioni- abbiamo vito e bene. Ma non facciamoci ingannare: sotto la melassa della grande vittoria  c’è l’ idea di sostituire il mito del “modello Roma” col “modello Zingaretti”. A mio avviso sarebbe una grande illusione.soprattutto se il Pd di Roma e del Lazio non producono idee per Roma che vadano al di là delle idee del singolo candidato e se il partito si “balcanizza” ulteriormente proponendo uno stile da “andreottiani di sinistra del 2000”..

Ps2 Non so come andrà a finire nella vicenda nazionale -come tutti noi- ma quello che è sicuro è che non dobbiamo anche comunicativamente cedere all’ idea che alla fine, in fondo in fondo, il “governissimo” ci piace di più del rischio Grillo perché è più rassicurante e conosciuto.
Molte cose mi dividono da Grillo ma debbo dire che molte posizioni sociali, il reddito minimo di cittadinanza, oppure le spese militari, vedi F35, oppure l’ idea del ruolo dell’ etica nella politica, sarebbero almeno temporaneamente componibili…è un rischio rispetto al già conosciuto ma, se non siamo in politica per “pettinare le bambole”, trovo che sia meglio rischiare che non rischiare nulla e ritrovarsi con l’ implosione del Pd

Ps 3 e difatti la vera partita è salvare il Pd che volevamo costruire. Io penso si debba ripartire dal pensiero che c’era dietro la lista “semplicemente democratici”. Un tema che accenno solo e tornerò ad approfondire più avanti. Ma quella fu l’ unica vera novità del congresso Bersani-Franceschini. E purtroppo, nonostante un lusinghiero  anche se non eccellente risultato del 12 % nazionale, fu abbandonata troppo presto

Vi invito a leggere, come scenario, una analisi, come al solito interessante e competente, di Stefano Ceccanti
http://www.huffingtonpost.it/stefano-ceccanti/il-governo-di-minoranza-dal-punto-di-vista-tecnico-non-esiste-affatto_b_2772202.html


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