Il 2013 non vorrei nemmeno commentarlo. E non solo per gli effetti delle Correntarie (poi qualcuno si stupisce dei 101 voti e piú contro Prodi?),le elezioni perse ( non vinte a metá,perse) le larghe intese con relativi giochi di prestigio tra chi vorrebbe votare subito e chi dopo.
No.Nonostante abbia un bilancio politico e personale a pezzi in questo Annus Horribilis,quello che mi rimane dentro sono alcuni vuoti ed alcuni pochissimi "pieni" su cui provare a ricostruire ( una esperienza ricorrente,un Karma ormai per me).
I vuoti sono Massimo Paolicelli,amico mite e mio mitico presidente della Lega Obiettori di coscienza,tra i primi esponenti della sinistra "ufficiale" con cui ho intrecciato un dialogo dai tempi in cui ero uno "strano" giovane dc ( definizione datami da Pajetta al termine di un mio intervento ad una assemblea di giovani pacifisti a Firenze....).Massimo mi manca.
E mi mancherà come una parte del mio corpo Alessandra Siragusa con cui ho condiviso la Palermo della Primavera ,di Sergio Mattarella e Leoluca Orlando,le litigate sulla Rete partito o movimento,la Rosa Bianca con Paolo Giuntella e Prodi a Brentonico,il cattolicesimo democratico e la sfida costruttiva alla sinistra ,il Pd e la vita.la vita piú di tutto,che lei ha bevuto fino all'ultimo sorso nel bene e nel male..non ho altre parole ed anche queste mi sembrano una stronzata....
Ma sono solo lí a significare che ho bisogno di riprendere un cammino. È di chiamare le cose con il loro nome.
Alle ultime primarie sono andato a votare ,perché lo consideravo un mio dovere e per rispetto agli amici e alle amiche che hanno creduto in me e mi hanno spronato in questo anno denso di lutti,traslochi,cambio lavoro e molta amarezza,soprattutto regalata inspiegabilmente ( o finalmente spiegabilmente) da cari amici (ex per quanto mi riguarda, sia detto con affetto....). Ma nessuno dei tre candidati mi ha soddisfatto veramente.
Per me conta la sostanza,i contenuti,la comunicazione e l'immagine quanto basta e soprattutto in relazione ai contenuti.
Per questo e senza contrattazioni di sorta mi convince la riflessione,lo stile,il metodo di lavFabrizio Barca http://www.partitodemocratico.it/doc/263651/barca-la-spinta-pd-sullesecutivo-deve-essere-visibile.htm
Dentro la sua riflessione c'é sostanza,coerenza ,un cammino non facile da fare.
Non so se ci incontreremo ancora (spero di sí,abbiamo avuto assonanze nella sua presentazione al mio libro su Dossetti )ma io vorrei ripartire da lí.
C'é bisogno di una democrazia solida, dunque di partiti che siano dentro la societá e non pretendano di crearla, anche solo con l'immagine.
È c'é bisogno di un governo della societá che solo dopo avere verificato le sue ragioni divenga Governo possibile.
Sento il dovere anche per quei "vuoti", che tali rimarranno,di provare di nuovo, di sbagliare ancora,di ricercare un cammino.
Buon 2014 a tutti noi cercatori senza certezze !
martedì 31 dicembre 2013
lunedì 6 maggio 2013
Andreotti e l' ombra di Talleyrand
(il potere logora chi non ce l' ha...)
La morte di Giulio Andreotti non è cosa da relegare ad un esercizio in punta di penna sospeso tra blog e twitter.Nè come fatto di pietà cristiana ed umana di fronte all' inconoscibile per tutti, nè tenendo conto che egli è uno degli ultimi superstiti di tutta la storia repubblicana e democratica di questo paese e ci vorranno anni per un giudizio storico, e soprattutto di consultazione di carte e documenti, che-a mio modesto avviso- non conterranno nulla di esplosivo ma qualcosa di molto più simile alla "aurea mediocritas" di cui Giulio Andreotti si vantava.
Voglio perciò solo dire cosa ha rappresentato soggettivamente ,per me, Giulio Andreotti,senza acrimonia ma anche senza falsa retorica.
Giulio Andreotti era un abile uomo dello Stato ma non uno statista,per me.
Era la Dc a cui non mi sarei mai iscritto ,se non ci fosse stata la Dc di Zac e dell' Anselmi e, a Roma, di Giovanni Galloni.
Non mi sono mai interessato dei suoi guai giudiziari,nè mi interessavano politicamente.
Mi bastava,per dare un giudizio politico,l' unico che mi interessava e per certi versi competeva, ricordare che i suoi quattro rappresentanti in Direzione Nazionale della Dc erano Bonsignore
( Ndrangheta in Piemonte),Salvo Lima dalla Sicilia,Vittorio Sbardella a Roma ( visto da vicino....)...il quarto..."er più pulito", era Franco Evangelisti . E questo chiudeva la mia analisi.
Spesso aggiungevo: ve l' immaginate Zaccagnini che si fa rappresentare da questi quattro?
O da Cirino Pomicino al Governo?
Ecco,per me Andreotti ha rappresentato per tutta la vita un parametro di riferimento in questo senso: come evitare l' appagamento del generone romano,provinciale e insofferente allo Stato; come evitare di avere una corrente fatta di persone che non sai mai a chi hanno prestato davvero giuramento; come evitare di essere figli di una cultura dell'eterno presente, in cui non si fa mai memoria del passato e non si fa mai credito al futuro.
Che non significa dimenticare la complessità del personaggio, l' abilità organizzativa e sistematica, il pragmatismo talvolta risolutore ( ma sempre a breve termine, il medio lungo periodo non esiste...) che lo hanno caratterizzato e che sono pure qualità dell' amministratore di Stati.
Direi che in questo senso Giulio Andreotti è stato il "tecnico" più longevo e capace della nostra storia Repubblicana:intorno e negli anni, c'era guerra di valori e di scelte, di ideologie e di posizione personale o di partito...lui proponeva una scelta al di sopra ( o al di sotto ...) delle parti, scevra da passioni,calmante, anestetica.... con battute che-da romano,lo riconosco-sono tipiche del nostro spirito nero e secolare, e che sono passate alla storia anche quando non facevano che confermare proverbi e motti di un passato ultra-bimillenario.
Qualche anno fa rimasi stregato da un film di Edouard Molinaro, "le souper", con due grandi attori come Brasseur e Rich, che era tratta da un testo teatrale di Brisville sulla notte in cui Fouchè e Talleyrand dopo aver tradito il re, servito la Rivoluzione e poi Napoleone a due riprese, decidono assieme di passare di nuovo ai Borbone....grande testo sulla politica e sull'uomo e anche il luogo dove ritrovai la battuta sul "potere che logora chi non ce l' ha",ovviamente detta da Tayllerand ( e il testo di Brisville è storicamente fondato....).
Ecco da allora ho capito che Giulio Andreotti non ha mai tradito il suo riferimento ( più o meno esplicito) che, "à la rigueur", non è Alcide de Gasperi bensì il conte Talleyrand -Perigord.
sabato 4 maggio 2013
HABEAS CORPUS
Correntarie svolte,elezioni pure.Elezione del Presidente della Repubblica ottemperata. Governo nuovo in carica ed operante con viceministri e sottosegretari installati.
Con una buona dose di ironia potremmo fotografare a scelta
( ognuno ci metta chi vuole) un leader del Pd come il George Bush Junior con il sorriso stolido che portava sul ponte della nave da guerra su cui era stato scritto alle sue spalle "Mission Accomplished".
Se non che, i nostri "franchi tiratori" sono ammontati tra i 200 a Marini e i 101 a Prodi ( effetto Correntarie ? ) le elezioni non le abbiamo "non vinte" ma, chiedendo al Paese una maggioranza certa, le abbiamo perse;al Quirinale abbiamo dovuto chiedere in ginocchio a Napolitano di restare;al Governo siamo col Pdl ed un programma di emergenza nazionale.
Dare tutta la colpa a Bersani? Non mi pare giusto nè serio. Bersani non era un leader "adeguato" nemmeno nel Congresso che lo vide vincere su Franceschini ,ed allora si parlava solo di leadership del partito; e quando andò in crisi una prima volta si decise (io ero contrario e lo dissi anche a Cortona -Youtube minuto 2' e30" -ma sono un tipo "disciplinato" e accettai la decisione comune, dunque sono anche io "colpevole")di "adeguarlo" fino alle primarie dell' ottobre 2012 dove il partito ed anche Bersani, dettero il meglio di sè.
Poi cosa è successo? Che le primarie sono continuate per noi mentre nel Paese c'era la campagna elettorale a stretto contatto con un Paese sempre più sgomento ed impaurito. E "incazzato" (scusate ma è il termine giusto che la lingua italiana moderna ci offre....).
Abbiamo parlato con serietà,ma tra di noi.
E un quarto degli elettori ha votato la destra (non solo Berlusconi);un quarto ha votato per Grillo (tanti di noi...). Inoltre il Paese ha deciso che della sinistra che vuole esaltare i conflitti e le posizioni di principio ma non le porta a compimento o al Governo, non gliene interessa più ( il voto a Ingroia e lo striminzito risultato di Sel per esempio, la sparizione di Idv).
Con Renzi sarebbe stato diverso? Non lo so e tendo a non crederlo perchè troppa era la rabbia della gente comune non toccata dalla politica e dalla propaganda dai partiti.In ogni caso aveva perso le primarie e se si è fatto un errore nel caso lo si è fatto allora.
Bersani poi, anche senza volerlo, ha dato il peggio di sè: una volta tanto sono d' accordo con quanto scrive Petruccioli su QDR : l' errore politico, di base,è aver creduto o aver voluto far credere che avessimo vinto. Da quello è derivato l' inseguimento inutile ai grillini ( in streaming avremmo dovuto dire : avete molte ragioni ma il modo in cui le porgete è insostenibile,o anche semplicemente "Vaffanculo"). Inoltre se Bersani si fosse presentato dimissionario in Direzione Nazionale ( "ho chiesto la maggioranza in entrambe le Camere e non l' ho ottenuta, volete altro leader o che vada da Napolitano con tutte le possibilità di fare un Governo,anche di emergenza?"), avrebbe ricevuto un mandato ampio con cui tentare di avere il governo di emergenza nazionale prima delle votazioni per la Presidenza della Repubblica.
Che a quel punto sarebbero state altra cosa da un rodeo in cui la posta era non solo il Quirinale ma anche Palazzo Chigi e la sua formula. Peraltro da adottare con un personale politico selezionato in maniera strettissima ( votavano solo iscritti e maggioranza delle primarie di ottobre ma con elelnchi disponibili solo per alcuni ) tra Natale e Capodanno, che senza una guida politica si sono rifatti al loro primato di eletti da "constituencies" correntarie.Per l' appunto.
Quello che è seguito è un Governo che trae fondamento dalle giuste questioni di emergenza nazionale secondo la formula di un semipresidenzialismo strisciante che non può che preludere al semipresidenzialismo vero. E qui non esprimo un giudizio ma solo, leggo un fatto.
A questo punto torno all' inizio del problema.
Habeas Corpus:si conduca il partito, preso in ostaggio dalle correnti e dalla politica sbagliata, di fronte ai suoi giudici,ovvero gli iscritti e gli elettori;si sentano le ragioni di parte, si decida che cosa si vuol farne.
Non stiamo parlando di un partito qualunque ma di quello che fondammo nel 2007 e che volevamo fosse l' architrave della democrazia italiana; che chiamammo "democratico" per questo. Che voleva includere e costruire certamente una identità ma a partire dal nuovo che in noi e fuori di noi.
Che era allegria dell' incontro tra culture e non sottobosco di correnti che sembrano più legate a persone che a reali idee ( che nello scontro, se esistono ,sono ricchezza,semmai).
Quel partito va liberato e deve agire nella società.Deve avere una idea di cambiamento della società,non solo dei ministri. Altrimenti qualunque "tecnico" è sempre più avanti di noi.Ma per l' appunto la tecnica ha bisogno di una "vision", di una proposta al Paese che lo faccia sentire pronto a cambiare, a vivere un' epoca nuova.
Credo di non essere il solo a pensare che il partito,inteso come una comunità di destino, aperto alla società,curioso di conoscere la società reale, di essergli al fianco ,di non far fare allo Stato ed al governo il ruolo di semplice notaio, è il partito costituzionale che disegna l' articolo 49 della nostra Costituzione!
In questo senso mi attrae poco la questione dei nomi e moltissimo la necessità che si lavori con lena al ridisegno del partito: è da lì e non dal governo di emergenza che verrà la forza per proporsi di nuovo al Paese e chiedergli i voti per far governare una coalizione di reale progresso.
Per questo il congresso può essere davvero un momento importante e salutare se tutti ci metteranno il loro impegno, anche più di quello che abbiamo messo nel cercare lo spazio di governo.
Io ci credo ancora. Sarà la mia battaglia dei prossimi mesi.
mercoledì 1 maggio 2013
L'ATTUALITA' DI GIUSEPPE DOSSETTI
Un lunghissimo dibattito, di un'ora e mezza a Radio radicale, che conferma l' attualità di Giuseppe Dossetti: forma partito, rapporti tra società civile, partito ed esecutivo, un confronto sul rinnovamento della politica e della Chiesa Cattolica, con l' intervento mio, di Stefano Ceccanti e degli storici Pombeni e Gallavotti.
giovedì 25 aprile 2013
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l' Associazione delle famiglie delle persone Scomparse -Penelope PARLAMENTARE,NON INUTILMENTE a proposito di neo parlamentari che si sentono inutili se non esprimono concetti sul loro ombelico...
Oggi sui giornali campeggia il caso Claps, mentre in maniera ricorrente torna a galla il caso Orlandi. Ovviamente fanno la dovuta notizia. Ma ogni anno scompaiono in Italia circa 2000 persone, un paese intero di media grandezza nell'Italia degli 8103 comuni.
grazie ai familiari, all'associazione dei familiari delle persone scomparse, Penelope, e anche grazie a trasmissioni televisive note e meno note il tema della scomparsa dolorosa di persone è divenuto un tema che la politica ha saputo affrontare e in parte portare a soluzione.
E' stato il primo disegno di legge che ho presentato in Senato , seguendo e migliorando quanto fatto dalla collega Villecco Calipari ed ho avuto la soddisfazione, che non capita spesso ai parlamentari anche di due o tre legislature ( che non incappano nelle Correntarie....), di vedere il mio progetto divenire legge dello Stato, ovvero la Legge sulle persone scomparse, legge 203 del 2012.
A gennaio, poco tempo dopo aver saputo che sarei stato di fatto fuori dal Parlamento,ho ricevuto la notizia da un amico che lavora in Questura che il Dipartimento della Polizia di Stato aveva emanato una circolare a tutte le Prefetture e le Questure che raccogliendo i termini della legge rende più snelle le procedure per la denuncia, assicura l' immediato inizio delle indagini, e modifica la Banca Dati Informativa unificandola con la Banca Dati delle Persone Scomparse che permetterà a tutte le forze di polizia di condividere immediatamente le informazioni riguardanti le caratteristiche fisiognomiche delle persone scomparse.
Questo vuol dire evitare l' assurdo dei " due giorni" di attesa che hanno permesso ad assassini di cancellare le tracce ed a scomparsi innocenti, quali anziani malati di alzheimer di prendere un treno e andare incontro ad un destino ignoto.
Non è certo che tutti saranno ritrovati ma certamente le famiglie troveranno nello Stato un sostegno che in passato non hanno avuto.
Non è la presa della Bastiglia o quella del Palazzo d' Inverno. E nemmeno la Liberazione del 25 aprile. ma se mi guardo indietro ( per guardare al futuro), un po' d'orgoglio per una politica che può essere positiva, non gridata ed efficace ce l' ho.
E vale la pena di continuare a farla.
Link utili:
Associazione Penelope, famiglie delle persone scomparse
http://www.penelopeitalia.org/
Iter del mio ddl divenuto legge dello Stato:
http://leg16.senato.it/leg/16/BGT/Schede_v3/Ddliter/30435.htm
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lunedì 15 aprile 2013
CHISSA' DOVE NASCE L' ANTIPOLITICA?
Indecente,ridicolizzato,miserabile. Sono questi -fior da fiore- gli epiteti che ci scambiamo tra amici e compagni/compagne di partito in questi giorni di passione politica per l' elezione del Presidente della Repubblica e per la formazione del Governo.
Spero non si offenda nessuno se dico che- poichè ho un trascorso ed un presente di "lottatore" della politica- francamente credo che non ci sia nessuna analisi più convincente della analisi logica per comprendere che con questo modo di rappresentarci e di rappresentare gli italiani non fa bella figura nessuno ed anche i concetti,che spesso ci sono e sono anche interessanti,perdono ogni valore per divenire solo argomentazioni offerte al gossip politico mediatico che già di per sè ha materia -e non poca- per dare l' impressione agli italiani che la politica non sia lotta per gli "esodati", difesa e composizione degli interessi ma semplicemente un modo un po' meschino per regolare i conti con chi non la pensa allo stesso modo.
Aggiungo anche una notazione di genere se mi è permesso: hai voglia a fare manifestazioni contro il femminicidio e a difendere le quote di donne nei partiti e nelle istituzioni se la politica parlata assume un solo genere, quello della storica aggressività maschilista che danneggia,in primo luogo, proprio chi, nel genere maschile cerca di uscire dalla gabbia che secoli e generazioni gli hanno costruito per cercare nuove strade di impegno,di confronto, anche di lotta politica, improntata però alla volontà di risolvere i problemi e le diatribe non abbandonando la cura della propria interiorità e il rispetto e la cura degli altri, tanto più se diversi da sè. Ovviamente questa notazione vale per gli uomini e anche per le donne che assumono un atteggiamento "performante" di tipo maschilista.
Pensavo francamente di commentare le incommentabili dichiarazioni dell' arroganza dell' ignoranza della capogruppo M5S Lombardi ( chi l' ha detto che il Presidente della Repubblica deve avere almeno 50 anni? ....e ci hanno anche occupato le Aule Parlamentari per leggere la Costituzione...mah).
Pensavo di commentare l' articolo del deputato Nesi, scrittore che mi è molto piaciuto e imprenditore prestato alla politica, che soffre di non poter fare nulla ( ma guardi che volendo nell' attesa del voto, si possono scrivere disegni di legge, incontrare comitati di precari,telefonare a sottosegretari e Ministri per tenergli il fiato sul collo sulle molte leggi -approvate- che non vengono applicate....etc. etc...).
Invece no. Anche noi, tra una commemorazione e l' altra di questo o quel Padre nobile, abbiamo deciso di dare il nostro contributo con commenti che lisciano il pelo del gatto :ovvero che per avere il titolo sul giornale fanno esattamente quello che i commentatori del giornale chiedono,azzuffarsi per garantire il "wishful Thinking" il pensiero che si autoavvera.
Il Pd "spaccato su tutto": e dunque giù a dimostrare che è davvero così.
Amici e amiche,compagni e compagne, diamoci una regolata. Quando fondammo il Pd si presupponeva non solo che si volesse governare il Paese e non solo passare il tempo a denunciare Berlusconi o le malefatte dei poteri forti ma anche che gli avversari ( non i nemici, sono italiani come noi che votano in maniera differente e a mio avviso sbagliato....)fossero da un' altra parte.
Io rimango fedele a quell' impostazione perchè voglio far vincere gli ultimi e i senza parole;perchè voglio convincere i privilegiati che quel privilegio lo meritano anche in base ai fatti che realizzeranno assieme a tutta la comunità. Ne va della moralità della politica.
E la moralità della politica è che è preferibile sbagliare assieme che aver ragione da soli.
Altrimenti le commemorazioni di Moro, Berlinguer e Pertini è più saggio metterle da parte!
lunedì 8 aprile 2013
Tina, il nostro presidente
Mentre ci si prepara a scegliere il nuovo Capo dello Stato e nell' attesa che i saggi riflettano sulle proposte da offrire a lui/lei ed a Napolitano ("nulla di più inedito dell'edito" recita un vecchio detto del giornalismo...), Anna Vinci si prepara a regalarci un altro bellissimo documento su colui/colei che avremmo voluto avere, in tanti, come nostro Presidente della Repubblica (per ciò che ha fatto Tina Anselmi per il nostro Paese il genere davvero c'entra poco ed è stato un incomparabile privilegio averLa potuta votare mia rappresentante in Consiglio Nazionale e poi in Direzione, al di là della rappresentanza di genere...). Un Presidente della Repubblica capace di mediazione alta, morotea, innovatrice (sue le leggi per la parità sul lavoro e l' eguaglianza di fronte al diritto alla Salute), capace di una lettura attenta della società e della politica attraversando le lenti distorte della loggia massonica P2 che "è viva e lotta insieme a noi" ogni qualvolta alla trasparenza ed a ciò che gli anglosassoni chiamano accountability, si sostituisce l' opacità delle scelte e la paura DonAbbondiana della politica.
Tina Anselmi non è stata eletta Presidente di tutti gli italiani come gli italiani per primi avrebbero meritato proprio per questi motivi. Perché ha amato la politica e non la politique politicienne, la "democrazia discutidora" che di tutto parla e di niente si tiene responsabile.
Ricordarla oggi, in vita e con tutti gli onori che merita, è un modo per dire anche quale Presidente della Repubblica dovremmo volere nel 2013: nulla a che vedere né con certi pruriti borghesi né con una idea della politica legata ad elites più o meno illuminate. Sia detto con rispetto ma anche con orgoglio della cultura popolare dei partiti politici, che vanno rifondati, non spazzati via.
Per questo ho proposto ad Anna, che ha gentilmente accettato di presentare in anteprima il suo documentario su Tina Anselmi.
Sarà il prossimo martedì 16 aprile alle ore 18.30 alla libreria Arion del Palazzo delle Esposizioni a Via Milano, 15/17 a Roma.
Sarà una occasione non per parlare del passato, ma anzi per leggere il nostro tempo e preparare il futuro.
Con un occhio al Pd che volevamo e che non deve morire a causa dei comportamenti e delle scelte di questi giorni.
PS il libro sulla P2 , con i diari segreti di Tina Anselmi, a cura di Anna Vinci, nonostante i boicottaggi più o meno velati della P2 ancora in piena attività,è in vendita all' indirizzo qui sotto. Diffondete!
http://www.chiarelettere.it/libro/reverse/la-p2.php
Tina Anselmi non è stata eletta Presidente di tutti gli italiani come gli italiani per primi avrebbero meritato proprio per questi motivi. Perché ha amato la politica e non la politique politicienne, la "democrazia discutidora" che di tutto parla e di niente si tiene responsabile.
Ricordarla oggi, in vita e con tutti gli onori che merita, è un modo per dire anche quale Presidente della Repubblica dovremmo volere nel 2013: nulla a che vedere né con certi pruriti borghesi né con una idea della politica legata ad elites più o meno illuminate. Sia detto con rispetto ma anche con orgoglio della cultura popolare dei partiti politici, che vanno rifondati, non spazzati via.
Per questo ho proposto ad Anna, che ha gentilmente accettato di presentare in anteprima il suo documentario su Tina Anselmi.
Sarà il prossimo martedì 16 aprile alle ore 18.30 alla libreria Arion del Palazzo delle Esposizioni a Via Milano, 15/17 a Roma.
Sarà una occasione non per parlare del passato, ma anzi per leggere il nostro tempo e preparare il futuro.
Con un occhio al Pd che volevamo e che non deve morire a causa dei comportamenti e delle scelte di questi giorni.
PS il libro sulla P2 , con i diari segreti di Tina Anselmi, a cura di Anna Vinci, nonostante i boicottaggi più o meno velati della P2 ancora in piena attività,è in vendita all' indirizzo qui sotto. Diffondete!
http://www.chiarelettere.it/libro/reverse/la-p2.php
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