sabato 14 aprile 2018

RICOMINCIAMO DAI “FONDAMENTALI”

RICOMINCIAMO DAI FONDAMENTALI


PACE, EUROPA,SUPERAMENTO DEL LIBERISMO
RIFORME POSSIBILIk
UN CAMPO DEL CENTROSINISTRA


Questa nota era pensata per introdurre il libro di 
Vannino Chiti,” la democrazie nel futuro”, pregevole riflessione, completa sulla politica, la democrazia in Italia in Europa e nel mondo,che ho l’onore di introdurre il

19 aprile alle ore 18:30 
al circolo PD di donna Olimpia Roma.


Non potevo però non farla precedere dall’attualità della guerra in Siria nella quale l’attacco delle basi di preparazione delle armi chimiche rappresenta semplicemente un gesto di diplomazia guerresca ,forse inevitabile ma che certamente non affronta davvero  il tema della Siria e più in generale del Medioriente e delle condizioni per costruire una pace duratura. Accettando la logica delle armi rischia di farci ritrovare ricattati dalla necessità di mantenere lo status quo oppure di ingerire nei comportamenti di gruppi di liberazione che troppo spesso sono poi asserviti, al di là delle

intenzioni,al radicalismo ideologico oppure alla necessità di procurarsi armi ed approvvigionamenti.
La pace,proprio il tema della pace coniugato con le capacità diplomatiche e con il ruolo geopolitico che svolgono gli Stati e l’Italia in particolare, è un tema scomparso da tempo dai radar della politica in generale e purtroppo anche del partito democratico e del centro sinistra. Credo per esempio che questo dovrebbe essere uno dei temi da cui ripartire con una visione globale di riforma delle Nazioni Unite, di ruolo della Unione Europea nelle Nazioni Unite e in particolare riferimento al seggio permanente nel consiglio di sicurezza. Interrogarsi sulla pace significa interrogarsi sul ruolo delle nostre forze armate e sulla loro disponibilità per gli organismi internazionali in particolare per svolgere un servizio di caschi blu all’interno delle Nazioni Unite; interrogarsi su tutte le azioni politiche diplomatiche che possono essere condotte prima e dopo per garantire che non nascano conflitti né interni nè fra Stati. E interrogarmi sul  bagaglio del tema dei diritti umani e civili che deve affiancare la tradizionale politica diplomatica.


Di questi temi è ricco per fortuna il libro di Vannino Chiti E soprattutto nella prima parte delle quattro parti in cui ho diviso la mia riflessione di lettura si vede un percorso che riconosco: cioè l’impegno per una politica che abbia un afflato generale; è un percorso che conosco e riconosco : domandarsi a che punto è il mondo l’Europa l’Italia e dove e come siamo situati noi in questo contesto è non una politica antica ma la politica con la P maiuscola.
Il secondo punto di riflessione di Vannino Chiti è in riferimento alle battaglie che la sinistra deve riprendere e a mio avviso viene detto nel libro anche se forse in maniera non esplicita,dobbiamo ripartire dallo shock della linea Thatcher Reagan. Dei due la più ideologica era la Thatcher che proponeva di vivere in maniera individuale perché “ la società non esiste esistono gli individui” E a questa affermazione ideologica e le linee di politica di economia che ne sono seguite,quindi il predominio dell’economia sulla politica e poi della finanza sull’economia che in tutti questi anni i progressisti non hanno risposto;Vannino Chiti si interroga su questo ed è bene che lo facciamo anche noi.
Il terzo punto è la questione europea peraltro dirimente anche nelle ultime elezioni politiche e nel frangente che viviamo attualmente in Italia. Su questo concordo pienamente con la visione europeista e federalista solidale che Vannino Chiti propone peraltro essendo stato lui presidente della commissione affari europei che io avuto l’onore di servire come segretario nella precedente legislatura..
 In ultimo e fa bene Vannino a porlo in questi termini, la questione italiana con la necessità di un pragmatismo nelle riforme e non di progetti epocali che assumono un valore ideologico e vengono spesso respinti. Con il rilancio della democrazie rappresentativa e parlamentare come scelta e non subita come un approccio Antico da rottamare;infine con il ruolo di un partito vero che sia in campo all’interno di un movimento del centro sinistra che raggruppi non solo partiti ma associazioni movimenti e quanto si muove nel campo della cittadinanza
Iniziamo a ragionare......


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